Recensioni non richieste (senza spoiler) – metà Gennaio/Febbraio

In questo periodo nessuna serie, qualche film, grandi letture in tutti i sensi, e podcast podcast podcast.
Film
La tigre bianca
News of the world
I care a lot
Libri
Allegro ma non troppo (Carlo Cipolla)
Una storia americana (Francesco Costa)
Una terra promessa (Barack Obama)
Quel tipo di donna (Valeria Parrella)
Bestie da vittoria (Danilo Di Luca)
Podcast
Veleno (8 episodi)
Serial killers
To Honor America: il Super Bowl
L’avevo detto (Mentana)
Gli slegati (Chiara Gamberale)
Film
La tigre bianca: un bambino indiano, povero, che riesce ad andare via dal villaggio (pur con tutti i problemi, soprattutto il problema: la nonna). Non inizia con un sottoscala e mutande appese, ma il messaggio è un po’ quello di Parasite. Diventerà l’autista di una ricca famiglia, e accadranno tante cose. Consigliato
Notizie dal mondo (News of the world): con Tom Hanks, che dopo la guerra civile gira per gli Stati Uniti a leggere notizie (è un film sull’importanza dell’ informazione). Nel mezzo la storia di una bambina che non parla la sua lingua e con cui entrerà in contatto. Ma soprattutto, so commentarlo in una parola, anzi con un superlativo assoluto: pallosissimo.
I care a lot: con una splendida Rosamund Pike, in versione stronzissima truffatrice come tutore legale di anziani, che trova una “ciliegia” (un caso di quelli remunerativi), ma che la fa infilare in un giro sbagliato. La storia è ganza. Ma ciò che più mi ha colpito è lei, fenomenale nel ruolo di truffatrice con le palle. Guia Soncini dà anche un consiglio alle donne: “Il film è su Prime, se siete femmine guardatelo prima che i parrucchieri entrino in zona rossa: vorrete correre a farveli tagliare come la stronza”.
Libri
Allegro ma non troppo, di Carlo M. Cipolla:
un libriccino con due brevi saggi, paradossali ma fighissimi. Il primo è una parodia della storia economica e sociale del Medioevo, il secondo è una scherzosa (ma non troppo) teoria della stupidità umana, con vere e proprie leggi fondamentali. Fa ridere. Il fatto di averlo letto quando in sottofondo avevo la tv con le consultazioni per il sepolto governo Conte ter me lo ha fatto apprezzare di più
Una storia americana. Joe Biden, Kamala Harris e una nazione da ricostruire, di Francesco Costa:
beh. Come ha detto il mio amico Pietro Modi, tutta roba che abbiamo la sensazione di aver già letto e sentito. Ma allo stesso tempo, i soldi migliori spesi per comprarlo. Attraverso attualità, passato recente e remoto, la storia di questi due personaggi collegata a quella dell’America. Tutti i loro meriti, le loro storie pazzesche, i loro errori e le loro contraddizioni che, come scrive l’autore, non sono propriamente loro, ma sono quelle dell’America. Un sacco di episodi citati, fantastici, e un sacco di spiegazioni sul mondo americano. E poi la scrittura di Costa, che per noi impallinati è allo stesso tempo il grande saggio e il personaggio pop che tutti dovremmo avere.
Una terra promessa, di Barack Obama:
inutile recensire. 795 pagine con la sua infanzia, la sua ascesa e i suoi primi anni di presidenza (quindi dovrà esserci un secondo). A volte interessante, a volte palloso, con dettagli tecnici sulle varie decisioni. La crisi finanziaria, le banche, il Recovery Act, lo sversamento della piattaforma petrolifera, le guerre, la politica estera, la Grecia, Israele, Bin Laden, e molto molto altro ancora. Ah, le primarie e la campagna elettorale del 2008. Ripeto, quasi tutto estremamente interessante, a volte troppo dettagliato (ma ci ha avvertiti nelle prime pagine che sarebbe stato così).
Ma ci sono due però da dire, per me:
1) vuoi perché si parla di politica, vuoi perché è fatto così, libro di Michelle batte libro di Barack almeno 5-1. È troppo più potente quello di Michelle. Anche più bello.
2) ecco il vero però: questo potrebbe essere un trattato su cosa è la politica. Sulle difficoltà della politica. Perché Obama è Obama. Lo consiglio a chi vuole fare politica anche ai più bassi livelli, e anche a chi pensa che la politica (la vita?) sia semplice, sia bianco o nero (che non lo leggerà perché 795 pagine).
Obama, che non ho vissuto nella contemporaneità ma a posteriori, non è uno che predica bene e basta. Certo, il cambiamento, però tutto in uno schema. Ha funzionato? No. Dopo Obama c’è stato Trump, al di là di Hillary, le mail, la Russia. Ma il suo obiettivo, “un solo Paese” (anche quello di Joe Biden, vediamo) è quello giusto, secondo me. Poi, ci è riuscito? No. Lo dice anche lui, perché le cose sono fottutamente complicate. Quindi a chi si vuole impegnare in politica dalla parte sinistra (di là non ho voce in capitolo) consiglio di leggere Obama. Poi è un bel libro perché l’elezione di Obama è stata una cosa unica, ci sono momenti dove si ride, dove si piange. Ma è un gran libro, da studiare.
Quel tipo di donna, di Valeria Parrella:
B-E-L-L-O. Quattro amiche napoletane che partono per un viaggio in Turchia dopo che a una di queste è morta la figlia 18enne. Un po’ di racconto della loro vita a Napoli. Due capricorno, programmatrici, e due gemelli, spiriti liberi. Alcune hanno figli, uomini pochi, nidi con piante di ganja, case senza porte. Poi partono. Istanbul, la Cappadocia, il mare. I racconti di ciò che fanno, spensierate, libere. Il pisolino, la macchina a noleggio, gli uomini rimorchiati, i pescatori, l’origano, la Moschea blu, il ramadan. E tante riflessioni da donne, la storia di quattro amiche cresciute, ma sempre amiche. E sempre donne. È un libro per donne, sicuramente. O per uomini che amano le donne, ma non in quel senso lì. È un libro per chi ama Napoli e i loro abitanti (ci sono alcuni modi di dire e parole, ricorrenti). E per chi ama viaggiare. È breve, ma pieno zeppo.
Bestie da vittoria, di Danilo Di Luca:
Lo ricordo come un montato, Di Luca. Ma anche uno che andava. Dopo aver letto questo libro (2017) ho capito che avevo ragione, anche se ho molta più empatia nei suoi confronti. Una biografia della sua carriera e della sua vita. Le persone che lo hanno accompagnato per tutta la carriera, le varie squadre e i direttori che lo hanno incensato e poi mollato. Le tante vittorie e le sconfitte. Tutto raccontato anche abbastanza bene. Cronache di corse, le antipatie all’interno del gruppo, quelli che avevano le spalle coperte. Bettini, Ballerini, Nibali, e tanti altri con cui non aveva un buon rapporto. Spezialetti, il suo grande compagno. Pantani, che difende sempre.
Ma non è un libro sul ciclismo. È un libro sul doping nel ciclismo. Impressionanti i racconti, le dosi, le sacche, i diversi tipi di EPO, i racconti di come, quando. I controlli, come sfuggire, calcolare, portarselo dietro. Grandi verità, grandi confessioni. Sue, ma in quanti dovrebbero farle. Rimane uno stronzo, un montato, un fuoriclasse, un vincente. Ma il racconto delle sue cadute e del suo fallimento (ciclistico, del matrimonio, del negozio) a volte te lo vorrebbe far abbracciare.
Podcast
Veleno di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli:
Otto episodi su una storia quasi sconosciuta. 1997-98, 16 bambini furono portati via dalle loro famiglie, con i genitori accusati di essere pedofili satanisti. Emilia Romagna (sempre lì??), provincia di Modena, sempre le solite domande. Sarà vero? Impressionante e interessantissima allo stesso tempo.
Natale di sangue:
Due episodi sull’omicidio di Jon Benét Ramsey, una bambina bionda di 6 anni, è un delitto avvenuto il giorno di Natale del 1996 a Boulder, in Colorado. Il caso, che tenne col fiato sospeso l’America per anni, vide sospettate molte persone, dai genitori fino al killer dello Zodiaco. A tutt’oggi è un caso irrisolto. La follia di una ricca famiglia e della loro cerchia, il padre che fissa un volo per Atlanta con i poliziotti in casa ad indagare, la lettera, le testimonianze. Il risarcimento record ottenuto dal fratello 20 anni dopo perché CBS aveva mandato in onda il suo primo interrogatorio. Un casino.
To Honor America: il Super Bowl:
Prendendo le mosse e partendo dal romanzo di Ben Fountain, “E’ il tuo giorno Billy Linn”, un racconto su cosa è il Super Bowl. Le abitudini degli americani, il raffronto con la guerra, cosa accade in quei giorni, l’inno, l’half time, gli spot pubblicitari, la connessione con l’attualità, Withney Houston, Micheal Jackson, Jay-Z, Beyoncé, quello del 2020, e molto altro.
L’avevo detto, di Enrico Mentana:
Mezz’ora in compagnia di Mentana sul virus, e su ciò che abbiamo detto. Tutte le cazzate, soprattutto. Virologi e politici messi alla berlina, e dagli torto. Una ricostruzione anche temporale, qualche risata, molte mani nei capelli. Ganzo.
Gli slegati, di Chiara Gamberale:
Un podcast sulle relazioni e su ciò che non va. Lei mi piace un sacco quando parla da sola, poi fa riferimenti a libri. Dice degli slegati e della camera da letto, che è il luogo dove quando si è con qualcuno/a si vorrebbe stare soli, e viceversa.
“Gli Slegati sono persone spaventate sia dall’idea di un legame che da quella della solitudine. Persone che all’amore chiedono troppo o troppo poco? Chi lo sa.”
Primo episodio: Separati in casa: parla di due persone che si sono trovate grazie a una bugia, sposati velocemente, poi lui ha avuto un blocco, un muro sessuale con lei. Dopo vari problemi hanno deciso di avere una casa con due ingressi separati, due cucine… Ora si trovano bene, pur non essendo realmente compagni.